Buone Pratiche Sicilia

L’Anci Sicilia presenta la prima banca dati regionale sulle Buone Pratiche.


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Una banca dati regionale sulle buone pratiche, avviate o in fase di attivazione in tutti i comuni siciliani, un portale di informazioni per diffondere i percorsi virtuosi e un’analisi delle reali esigenze degli enti locali con l’obiettivo di trovare, in collaborazione con i sindaci dell’Isola, nuove metodologie di intervento.

Sono questi i punti cardine del progetto pilota“Percorsi virtuosi: buone pratiche dei comuni siciliani”, il primo a livello nazionale, curato dall’AnciSicilia, e presentato questa mattina alla stampa.

Scopo dell’iniziativa è, in primo luogo, la creazione del portale  www.buonepratichesicilia.it, al cui interno sarà presente la prima banca dati delle buone prassi dei comuni siciliani, con l’obiettivo di favorire la diffusione delle migliori pratiche amministrative e di creare uno strumento di conoscenza, informazione e stimolo per gli amministratori locali.

In un secondo tempo, in relazione alle esigenze dei diversi territori, il progetto prevede l’avvio di alcune sperimentazioni che, partendo dall’analisi dei fabbisogni ed attraverso il supporto dell’AnciSicilia, raggiungano l’obiettivo di individuare un modello organizzativo condiviso che consenta di gestire in maniera più efficiente i servizi o che porti alla realizzazione di interventi di contenimento della spesa.

I comuni interessati potranno aderire all’iniziativa scaricando dal sito un apposito questionario che dovrà poi essere inviato all’AnciSicilia.

Sul formulario ciascun comune potrà  indicare le buone pratiche avviate e specificare gli ambiti di intervento (servizi, verde pubblico, contenimento della spesa pubblica, etc).

“ Riteniamo – ha spiegato Giacomo Scala, presidente dell’AnciSicilia – che si tratti di un contributo importante per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per rendere partecipe la comunità alle decisioni adottate dall’amministrazione. In molti casi, il patrimonio di un comune presenta delle eccellenze che possono essere esportate, diventando così un’eccellenza per tutta la Regione. In questo momento di crisi globale, che sta mettendo i ginocchio molti comuni, bisogna fare il sindaco lavorando d’ingegno anche per evitare la paralisi amministrativa. Le buone pratiche ci permettono, infatti, di mostrare all’esterno l’efficienza di un’amministrazione e di trovare delle soluzioni “in house” che consentano un contenimento delle spese e che garantiscano servizi basilari ai cittadini che, altrimenti, gli amministratori sarebbero costretti a cancellare”.

“Molti comuni – ha continuato Scala – hanno già espresso la volontà di aderire al nostro progetto ed, entro la fine dell’anno, saremo in grado di fare un bilancio e di presentare i primi concreti risultati”.

“Il difficile momento che stanno attraversando i comuni – ha aggiunto Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia -, anche sotto il profilo economico-finanziario, e le inevitabili ripercussioni sul piano sociale, impongono a noi tutti, non solamente di continuare con determinazione con le iniziative di tutela degli interessi delle municipalità, ma anche di preservare l’erogazione dei servizi ai cittadini attraverso azioni volte al contenimento della spesa ed al miglioramento dell’organizzazione comunale”.

“In tanti comuni – ha concluso Alvano –  si è cercato e si sta cercando di migliorare sotto vari aspetti, nei limiti del possibile, il funzionamento della macchina amministrativa in termini di servizi prestati, di efficienza degli uffici comunali e di abbattimento delle spese correnti attraverso interventi mirati. Proprio per questo l’AnciSicilia ritiene indispensabile valorizzare le iniziative virtuose già intraprese da molte amministrazioni diffondendole su tutto il territorio regionale e sostenendo i comuni che condividano la necessità di una ristrutturazione funzionale del sistema attraverso il confronto e l’introduzione di ulteriori buone pratiche”.