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Il Consiglio dei Ministri ha approvato la modifica delle norme che regolano i rapporti tra Stato e Regione. Anci Sicilia: “E’ tempo che i Governi nazionale e regionale avviino un serio confronto di merito con gli Enti locali siciliani”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in queste ore, le modifiche al DPR del 26 luglio 1965 n. 1074 e recante “norme di attuazione  dello Statuto della Regione Siciliana in materia finanziaria”.   

“Apprendiamo  di queste modifiche e ci auguriamo che ciò possa rappresentare un elemento  utile a dare maggiori certezze non soltanto ai conti della Regione siciliana ma anche a quelli di Comuni, liberi consorzi e città metropolitane dell’Isola, fortemente dipendenti dai trasferimenti regionali”. Ha  dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia

“Considerato lo stato di salute degli enti locali siciliani   e il fatto che numerosi enti siano in dissesto o sotto piano di riequilibrio pluriennale – continua Orlando- sembra oggi possibile che il Governo nazionale e la Regione  riconoscano alle autonomie locali pari dignità istituzionale anche attraverso un reale confronto di merito su provvedimenti amministrativi e legislativi”.

“Per questa ragione probabilmente i tempi sono maturi per raccogliere l’appello che lo stesso presidente di Anci Antonio Decaro ha fatto proprio in una lettera indirizzata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, al Ministro dell’Interno,  Angelino Alfano e al Presidente della Regione, Rosario Crocetta,  con la quale si chiede  di insediare un tavolo ristretto, nel cui ambito concordare ipotesi di azione di breve e medio termine utili ad aggredire, nel rispetto delle competenze istituzionali di ciascuno, i fattori critici sui quali intervenire con incisività”.

“La  situazione finanziaria dei Comuni e delle ex province siciliane è tale da essere diventata un fattore di interesse nazionale rispetto al quale più tardi si avvia un confronto stabile sulle diverse emergenze e criticità più difficile sarà  trovare le soluzioni”

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