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AnciSicilia, un incontro con l’assessore Pierobon su “Governance del sistema idrico integrato”

“Governance del Sistema idrico integrato nella Regione Siciliana” questo il tema dell’incontro, svoltosi questa mattina nella sede dell’Assessorato regionale dell’Energia, durante il quale si sono affrontati i principali nodi legati alle problematiche attuative della Legge regionale 19/2015, all’approvazione dei Piani d’Ambito Provinciali e alla scelta del gestore da parte delle Assemblee Territoriali Idriche.

All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’assessore Alberto Pierobon, il dirigente generale Salvatore Cocina, il presidente e il segretario generale di AnciSicilia, Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, oltre a tutti i presidenti delle Assemblee territoriali.

“Il confronto di oggi  – spiegano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano – è stato particolarmente utile per approfondire, attraverso un dialogo diretto tra Regione ed Enti locali, le criticità che fino ad oggi hanno impedito la redazione e l’aggiornamento dei Piani d’Ambito, la scelta del gestore e l’avvio degli investimenti”.

“L’AnciSicilia  – continuano Orlando e Alvano – ha chiesto all’assessore Pierobon di intervenire affinché possano essere previste delle anticipazioni finanziarie che consentano di far fronte ai costi legati all’approvazione o all’aggiornamento del Piano d’Ambito e a tutte le procedure legate alla scelta del gestore e alla piena operatività, anche sotto il profilo organizzativo, delle assemblee territoriali”.

“La mancata attuazione della legge regionale 19/2015 – conclude il presidente Orlando –  a nostro avviso si spiega anche per l’assenza, fino ad oggi, di una forte azione di supporto sul piano tecnico e operativo della Regione. In tal senso è fondamentale che le Assemblee territoriali possano seguire un percorso chiaro e per i cui atti fondamentali la Regione fornisca un supporto tecnico. Obiettivo comune e pienamente condiviso è quello di far superare alla Sicilia la penosa condizione legata al pagamento delle sanzioni inflitte dall’Ue e derivanti dalla mancata realizzazione o revisione degli impianti di depurazione. Quello della mancata depurazione dei liquami costituisce un grave vulnus per una Regione che punta sulla valorizzazione del proprio patrimonio naturalistico e sul rilancio del turismo”.

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