L’ANCI Sicilia ha incontrato, stamattina, a Roma l’Autorità di gestione dei Fondi PAC-PNSCIA per chiedere che vengano rifinanziate le risorse messe a disposizione dal Programma Nazionale Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani.
Il presidente e il segretario generale dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, hanno manifestato preoccupazione sull’impatto negativo che l’assenza di nuove risorse, previste fino al 30 giugno, potrebbe avere sui Livelli essenziali delle prestazioni destinate ai beneficiari del Programma residenti nelle quattro regioni dell’obiettivo europeo “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
“Il venir meno dei fondi PAC- PNSCIA, a partire dal secondo semestre 2024, – hanno spiegato Amenta e Alvano – aumenterà il fabbisogno di risorse ordinarie per la gestione degli asili nido e pregiudicherà fortemente l’interesse dei comuni a partecipare all’avviso relativo al decreto MIM 30 aprile 2024 n. 79. Tale decreto, relativo al nuovo Piano per gli asili nido del valore di 734,9 milioni di euro, destinando fondi di investimento per la costruzione di nuove strutture o ristrutturazione di edifici da adibire ad asilo nido, richiederà una maggiore spesa anche per i fondi di parte corrente”.
“Inoltre – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – evidenziamo che con la chiusura del Programma PNSCIA sarà necessario rimodulare le risorse previste dal Fondo Speciale Equità del Livello dei Servizi (Legge di bilancio 2024 Art. 1, co. 494-501).
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