Si è svolto questa mattina in videoconferenza l’incontro indetto da ANCI Sicilia sul tema del taglio dei trasferimenti statali per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), al quale hanno partecipato 70 Comuni siciliani direttamente impegnati nella gestione di questo servizio.
All’incontro, oltre a Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia, e Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia, erano presenti numerosi sindaci. Sono anche intervenuti Gian Guido D’Alberto, sindaco di Teramo e responsabile nazionale ANCI per l’Immigrazione, e Camilla Orlandi, capo area del Dipartimento nazionale Immigrazione di ANCI.
Durante il confronto è emersa con chiarezza l’assoluta insostenibilità della situazione per i Comuni siciliani, già gravati da una condizione finanziaria fragile e oggi costretti a trovarsi di fronte a una scelta drammatica: mantenere in vita le comunità di accoglienza o dover dichiarare il dissesto finanziario.
I Comuni siciliani hanno lanciato un appello urgente alle Prefetture dell’Isola, al Presidente della Regione Renato Schifani e all’Assessore alla Famiglia Nuccia Albano, affinché si individuino rapidamente risposte condivise, evitando una “guerra tra poveri”, dove a pagare il prezzo più alto sarebbe il sistema delle comunità di accoglienza, che rappresentano non solo un presidio sociale fondamentale, ma anche una ricchezza occupazionale per i territori.
“Chiediamo il coinvolgimento diretto del Governo regionale e delle Prefetture dell’Isola al Tavolo Nazionale che vede la partecipazione di ANCI, del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia – ha dichiarato Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia – in modo tale da poter individuare tempestivamente una soluzione per questa vicenda: reperire le risorse necessarie a coprire gli oneri sostenuti dal 2023 fino ad oggi e, per il futuro, garantire che tutte le comunità che si occupano di accoglienza dei minori possano rientrare all’interno del SAI, potendo così contare su risorse finanziarie certe. Servono risorse immediate per garantire sia la continuità dell’accoglienza sia la tutela dei minori, che devono essere sempre e comunque protetti.”