Il Museo Diffuso di Ficarra

0
71

Il Museo diffuso di Ficarra è composto da una rete di piccoli musei sparsi nel tessuto urbano che rendono il borgo dei Nebrodi unico nel suo genere. La rete museale nasce da un attento e costante lavoro di recupero della memoria all’insegna della valorizzazione delle identità locali. L’idea è quella di coniugare le risorse storiche e artistiche con quelle strettamente legate ad un paesaggio rurale di smisurata bellezza e nello stesso tempo favorire la crescita di strutture culturali dinamiche con un occhio attento alle nuove generazioni.

Le sedi museali e le collezioni sono state allestite per una fruizione dinamica tramite l’attivazione di laboratori didattici affidati a personale specializzato. Visitare Ficarra può diventare un’esperienza entusiasmante per tutti coloro che nutrono interesse per l’arte, la bellezza e la storia.

Le nove realtà museali.  Il concetto di “museo diffuso” – coniato dall’architetto milanese Fredi Drugman negli anni Settanta – esprime lo stretto rapporto che intercorre fra un territorio e il patrimonio conservato nei suoi “luoghi”.

Un modo innovativo di intendere l’arte che Ficarra ha avviato negli ultimi vent’anni, grazie all’intuizione di Mauro Cappotto, da sempre attento cultore dei luoghi e del paesaggio che ha dato vita a numerose iniziative volte a valorizzare e promuovere il patrimonio storico, artistico, culturale e naturalistico, nonché l’identità del territorio di Ficarra.

La Rete dei musei comunali della Sicilia. Gli spazi museali di Ficarra sono inseriti nella Rete dei musei comunali della Sicilia, iniziativa promossa da ANCI Sicilia che ha visto ad oggi l’adesione di circa 100 Comuni e 200 musei attraverso una formale delibera di giunta comunale.

L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, può considerarsi come l’avvio di un insieme di progetti finalizzati a valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso.

Per avere maggiori informazioni sulla rete dei musei, per comprendere come aderire e per collaborare e proporre progetti e iniziative è possibile visitare il portale musei-sicilia.it o scrivere a museisicilia@anci.sicilia.it

A Ficarra esistono, quindi, nove realtà museali che nel loro insieme costituiscono il Museo Diffuso.

Museo dell’oliva minuta.  Racconta la storia e le tradizioni dell’olivicoltura dei monti Nebrodi intrecciate con il recupero della memoria in chiave di riscoperta, tutela e valorizzazione. Si tratta di un percorso che, attraverso il restauro e la musealizzazione di un vecchio frantoio per la molitura a freddo, ci restituisce il mondo dell’olivicoltura e della produzione olearia del territorio.

I luoghi del Gattopardo. Il soggiorno a Ficarra dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ospitato dai cugini Piccolo di Calanovella nel 1943, ha lasciato nel celebre romanzo tracce indelebili al punto che recenti studi indicano Ficarra come luogo del Gattopardo.  Oggi è possibile ripercorrere quei luoghi e immaginare i personaggi attraverso un itinerario ricco e inaspettato.

Museo della Ceramica. Al suo interno si trova una ricca collezione delle ceramiche d’uso comune in Sicilia. Un occhio attento a quella ceramica utilizzata nella vita quotidiana spesso sottovalutata nei grandi musei, con una sezione dedicata alla ceramica impiegata nell’edilizia storica. Pignate, bomboli, quartare, cannate, lucerne, baini, cantari e altri oggetti dai nomi più curiosi: sono questi i protagonisti del museo. I pezzi della collezione, di proprietà dello storico messinese Franz Riccobono, sono un esempio di manufatti di uso comune, prodotti nel corso dei secoli nelle fornaci siciliane di Caltagirone, Patti, Sciacca, Collesano e più di recente a Santo Stefano di Camastra.

Museo delle Mille e una Notte. Ospitato all’interno di Palazzo Busacca, si tratta di un allestimento artistico ispirato alla famosa fiaba orientale, con un laboratorio didattico grazie al quale è possibile realizzare le marionette. Le opere esposte sono state realizzate negli anni Ottanta dal maestro Gianpistone, aiutato da un gruppo di giovani diversamente abili ed esposte per la prima volta in occasione del “Festival dei due mondi” a Spoleto.

Museo del Baco da Seta. Questo piccolo spazio museale, allestito all’interno di Palazzo Ferrarolo, nasce con l’obiettivo di mostrare ai visitatori le varie fasi della lavorazione della seta, dall’allevamento del baco alla produzione del filato. La Casa del baco vuol ricordare anche le fiorenti attività artigianali di Ficarra che, fino alla metà del ‘900, erano specializzate nella produzione e nel commercio della seta.

A Ficarra, come in tutta l’area dei Nebrodi, la coltivazione del baco è stata una risorsa per molti secoli. Il ciclo del baco da seta e la tecnica di lavorazione al telaio si possono ammirare nella struttura che ospita la ricostruzione di un ambiente tipico d’epoca ottocentesca. Dal mese di aprile al mese di settembre è possibile vedere la metamorfosi del baco vivo nelle varie fasi.

Museo dei Giochi e del Giocattolo medievale. È articolato in cinque sezioni: giochi mimici, giochi da tavola, giochi educativi, giochi tra fantasia e povertà di mezzi, giochi di movimento.

Si tratta di un Museo “didattico” che ospita artistiche riproduzioni realizzate sulla base di fonti iconografiche e letterarie, in quanto i giocattoli, soprattutto quelli dei ceti sociali poveri del medioevo erano costruiti con materiali facilmente deteriorabili, (legno, pezzetti di stoffa, ritagli di cuoio, ciottoli, ruote di carro rotte) al punto da non lasciare traccia dopo il loro utilizzo o secoli di permanenza sottoterra.

Particolarmente ricca la sezione dedicata ai giochi da tavola dove gli esemplari esposti sono stati eseguiti con arte, tenendo conto dell’iconografia e interpretando il gusto estetico di quell’epoca quando nelle ricche corti veniva dato al gioco lo stesso spazio e lo stesso prestigio che veniva dato a tornei e giostre.

Occupa sette ambienti dell’antica fortezza carceraria e costituisce uno spaccato unico dell’epoca e della vita di Macalda Scaletta Baronessa di Ficarra, nobildonna e condottiera

Museo Arenaria dei Nebrodi. Nasce dalla volontà di coniugare il recupero delle antiche tradizioni legate alla lavorazione della pietra arenaria e la fondamentale esigenza di trasformare le tradizioni in risorse del turismo, dell’artigianato e della cultura. Lo spazio espositivo si propone di valorizzare la secolare tradizione degli scalpellini. Si trova nel “Convento dei cento archi” ed è concepito come struttura dinamica, composto da un suggestivo percorso ricavato tra le antiche pietre intagliate e arricchito da pannelli didattici.

Museo Ulivi dei Gattopardi. Un percorso rurale attraverso gli ulivi secolari con gli itinerari “Urbano e Extra-urbano” che illustrano tutti i particolari che legano la storia dell’antico borgo al paesaggio olivicolo, attraverso le memorie del passato, con i suoi personaggi e le profonde radici che uniscono gli uomini al loro territorio. Questi itinerari puntano a promuovere l’antica tradizione olearia locale intrecciandola con il recupero della memoria in chiave di riscoperta, tutela e valorizzazione del territorio, delle tradizioni, delle risorse ambientali e culturali secondo un modello di sviluppo sociale ed economico compatibili. L’interesse ruota intorno ai secolari alberi di ulivo, straordinari monumenti della natura e testimonianze vive del passato, che si ergono maestosi lungo i suggestivi percorsi eco turistici, che portano il nome di personaggi storici.

La Stanza della Seta. Si tratta di un luogo “letterario” dedicato al grande poeta del ‘900 Lucio Piccolo di Calanovella. All’interno si trovano la collezione di opere d’arte contemporanea e lo spazio dedicato alle residenze d’artista in site-specific. Gli artisti e gli intellettuali invitati a soggiornare per brevi periodi all’interno del museo, realizzano produzioni in contaminazione con il contesto culturale.

Collegato alla Stanza della Seta si snoda un percorso urbano composto da 4 vetrine che ospitano cicli espositivi di opere d’arte, visitabili anche di notte.

Il sindaco Basilio Ridolfo. “Sotto il profilo politico-amministrativo negli ultimi vent’anni il Museo Diffuso è stato prima un sogno, poi un progetto e, ormai, una realizzazione concreta sempre in espansione. Anche intorno al Museo Diffuso si muove una fertile prospettiva di sviluppo turistico per Ficarra su cui l’amministrazione ha scommesso molto e intende continuare a puntare. La sua articolazione e multiformità di proposte ne ha fatto un attrattore da valorizzare ulteriormente come elemento di crescita e di sviluppo di una realtà collinare dell’entroterra Nebroideo come quella di Ficarra che non si rassegna al declino ma vuole misurarsi efficacemente e, oserei dire, vittoriosamente nel contrastare gli effetti di una certa logica economica di questo tempo che di certo non la favorisce”

Mauro Cappotto. “Da diversi anni, seppur in ruoli diversi, da amministrativo ma anche da cittadino innamorato del mio paese, ho profuso il mio impegno nel tentativo di curare ma anche promuovere l’identità di Ficarra sotto l’aspetto della cultura locale, quella, per così dire, alta e più raffinata, e quella popolare, certamente non meno importante. Il Museo Diffuso è la rappresentazione plastica di tutto questo. In esso si trovano coniugati retaggi dei mestieri e delle arti popolari (Museo dell’olio d’Oliva, Museo delle ceramiche d’Uso, Museo della pietra arenaria) insieme alla Stanza della Seta, con i suoi richiami alle presenze di Lucio Piccolo e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e alla attività di residenza per artisti contemporanei che unitamente ai laboratori didattici collegati alle collezioni rendono attuale e dinamica l’offerta museale”.

Orari Apertura: tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle 12:30 e dalle ore 15:00 alle 19:00.

Per usufruire del servizio a pagamento di un accompagnatore turistico, rivolgersi agli operatori dell’Ufficio Turismo e Cultura. Il pagamento del ticket, potrà essere effettuato il giorno stesso della visita, oppure anticipatamente online tramite pagoPa.

 

Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia