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Armonizzazione contabile, stop al rinvio e caos negli enti locali

“La Regione Siciliana è tornata ancora una volta sui suoi passi creando confusione negli enti locali. Dopo aver “tentato” il rinvio al 1° gennaio 2016 dell’entrata in vigore dell’armonizzazione dei sistemi contabili degli enti locali, l’Ars ha modificato la L.R. n. 9/15 eliminando, di fatto, per gli enti locali la facoltà di rinviare al 2016 l’applicazione dell’armonizzazione”.

Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia, che aggiunge: “E’ stata infatti approvata la LR.  9 luglio 2015 (Ddl. n. 997), ancora in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale  regionale, secondo cui  gli enti locali siciliani non potranno più rinviare l’applicazione dell’intera riforma a decorrere dal 1° gennaio 2016 ma, come quasi tutti gli altri enti locali italiani, dovranno adeguarsi al nuovo sistema contabile a decorrere dall’esercizio corrente o meglio, riprendere la strada dell’applicazione dal 1° gennaio 2015 già iniziata e poi bruscamente interrotta con l’approvazione della LR. n. 9/15. In concreto la norma prevede che non sarà possibile rinviare l’applicazione delle disposizioni dei Titoli I (principi contabili generali), IV (adeguamento delle disposizioni riguardanti la finanza regionale e locale) e V(disposizione finali e transitorie)”.

“La diretta conseguenza di quanto appena descritto – spiega Orlando –  è rappresentata dalla necessità, per tutti gli enti locali siciliani, che in base alla legge avevano interrotto il loro percorso di adeguamento alla riforma, di riprendere urgentemente il passo, trovandosi, allo stato attuale, in una situazione tanto critica quanto paradossale. Perdura e si aggrava, in questo modo, la situazione di caos e di incertezza per i nostri comuni i quali, in molti casi,  saranno costretti a rinviare, e non di poco, il bilancio preventivo”.

“Non si comprende – aggiunge Luca Cannata, vice presidente vicario dell’AnciSicilia con delega al Bilancio e alle Politiche finanziarie –  la schizofrenia della Regione siciliana nel legiferare in materia di enti locali soprattutto per quanto riguarda la tenuta dei conti degli stessi. L’armonizzazione rappresenta sicuramente un tassello importante per uniformare i bilanci a livello nazionale e, per questo motivo, nel caso siciliano va attuata con passaggi graduali e differenziati. Motivo per cui vi era stata per gli enti locali dell’Isola la facoltà di rinvio al 1° gennaio 2016”.

“L’ultima decisione del Parlamento siciliano – conclude Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – crea una situazione oggettiva di incertezza  in una materia già particolarmente complessa come quella economico-finanziaria. Ci troviamo a ridosso di scadenze importanti come quella al 30 luglio del bilancio di previsione e, in molti casi, si dovrà rimettere mano totalmente ai documenti contabili. Sarà, quindi, indispensabile, non soltanto l’emanazione in tempi brevissimi di una circolare regionale che dia certezze in questa fase transitoria, ma si renderà altrettanto indispensabile sia un decreto che sposti, almeno per i comuni siciliani, il termine del bilancio di previsione, sia una modifica normativa per consentire agli stessi la possibilità di poter spalmare in 30 anni i residui a seguito del “riaccertamento” straordinario.

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