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Emergenza abitativa, i Comuni devono poter accedere al fondo a prescindere dai comportamenti delle regioni

L’approvazione della Legge di conversione del Decreto n. 47/14 (Misure urgenti per l’emergenza abitativa), rappresenta una novità importante rispetto agli interventi frammentari e disorganici approvati negli ultimi anni sui temi dell’abitare. L’Anci Sicilia, però, esprime viva preoccupazione sulle modalità di riparto che potrebbero cancellare le poche risorse disponibili per attività o iniziative di scarso sostegno alle categorie disagiate. Rispetto all’amministrazione delle risorse, infatti, il testo apre alla destinazione dei fondi per costruire nuove agenzie o nuovi istituti, mentre sarebbe auspicabile, nell’interesse del soggetto svantaggiato, destinarle direttamente alle misure di sostegno, rispettando il principio di riconoscere in capo alle Regioni le attività legislative e programmatorie ed in capo ai Comuni le attività di gestione. In merito alle modalità di riparto dei finanziamenti dalle Regioni ai Comuni le modalità previste per l’assegnazione del Fondo morosità incolpevole presentano il limite di penalizzare i Comuni che pur avendo attivato i bandi si trovano spesso in Regioni che non hanno adottato norme per la riduzione del disagio abitativo o che, pur avendole adottate, non hanno presentato adeguata documentazione. “Occorre rivedere queste procedure che penalizzano i Comuni per il « non fare di altri » – ha dichiarato Leoluca Orlando, Presidente Anci Sicilia – i Comuni ad alta densità abitativa hanno il diritto di accedere al fondo a prescindere dal comportamento della Regione in cui si trovano, altrimenti le famiglie destinatarie delle risorse e delle misure di sostegno, oggetto del provvedimento, rischiano di essere escluse dalle azioni nazionali di supporto”.

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