Statuto speciale, il presidente Leoluca Orlando ascoltato questa mattina dalla Commissione Parlamentare per le questioni regionali

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“Ci troviamo a fare i conti non solo con una appesantimento normativo che appare superato e non attinente ai tempi, ma anche con un’autonomia speciale che troppo spesso si trasforma in una muraglia cinese, limitando pericolosamente lo sviluppo della nostra Regione”.
Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia, che, questa mattina a Roma, è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle problematiche connesse alle regioni a Statuto Speciale.
“Se non si trovano delle soluzioni immediate – ha spiegato Orlando – si rischia di aumentare il gap infrastrutturale tra la Sicilia e il resto d’Italia. Basti pensare che la nostra regione non ha una legge sull’acqua, che il sistema dei rifiuti è in pieno marasma poiché la legge del 2010 non è più in vigore e che non sono mai state avviate le riforme di livello del sistema locale, creando il paradosso che vede città come Palermo, Messina e Catania definite abusivamente “città metropolitane”. Per quanto riguarda, poi, la situazione finanziaria ed economica, ancora una volta la specialità chiude in prigione le prospettive di sviluppo, tenuto conto che, solo per fare un esempio, la legge del 2009 sul federalismo fiscale non ha ancora trovato applicazione”.
“L’attuazione dell’autonomia speciale – ha continuato il presidente dell’AnciSicilia – dovrebbe, quindi, trovare un meccanismo che metta al riparo la specialità e al tempo stesso eviti che essa venga considerata responsabile di tutti i mali. Io credo che la Commissione paritetica Stato-Regione non funzioni assolutamente e che si sia trasformata in un luogo deputato a sistemare soggetti meritevoli di qualche riconoscimento per meriti pregressi nell’attività di controllo, ma che di fatto non curi gli interessi, così come dovrebbe, del popolo siciliano. Ritengo, altresì, importante l’attenzione e il lavoro di questa commissione purché si avvii una vera e propria “operazione verità” che non cada nella trappola di un dibattimento sterile fra chi è a favore o contro lo statuto speciale”.
“In concreto, – ha aggiunto Leoluca Orlando – considerando e analizzando tutte le norme ormai obsolete, ritengo che si potrebbe avviare un meccanismo di attuazione controllata della speciale autonomia, prevedendo anche il recepimento automatico della normativa nazionale nel caso in cui la Regione non legiferi in materia”.
“L’AnciSicilia – ha concluso il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – nei giorni scorsi ha preso parte, a Palazzo Chigi, ad un incontro col governo nazionale per uscire dalla criticità del sistema dell’autonomia. In quella sede abbiamo rappresentato l’emergenza istituzionale che aggrava ulteriormente i problemi esistenti nel territorio e che rischia di bloccare qualsiasi attività produttiva nella nostra Regione”.