Le SRR che non hanno ancora avviato il trasferimento del personale ATO rischiano il commissariamento. AnciSicilia: “Assistiamo a una condizione di confusione istituzionale che non agevola le nuove forme di gestione e lede l’autonomia dei comuni”

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Le Società per la Regolamentazione dei Rifiuti che non hanno, ancora, avviato  il processo di trasferimento dei lavoratori  dai vecchi Ato alle nuove Srr  rischiano, da oggi,   di essere commissariate. Questo stabilisce la nuova ordinanza 1/rif 2017, firmata il primo febbraio scorso dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta,  integrata dalla 2/rif 2017, che aveva concesso, una proroga di quindici giorni finalizzata all’avvio delle pratiche per il traghettamento del personale alle nuove strutture.

“Si tratta di un provvedimento che aumenta la  condizione di confusione istituzionale, già in atto, delineando un  quadro, se possibile, ancora  più complesso e disorganico,  che non agevola certamente il passaggio alle nuove forme di gestione. Ma  ciò che è più grave incide sull’autonomia istituzionale e finanziaria dei Comuni, il cui ruolo verrebbe esautorato da un soggetto esterno che impegnerebbe finanziariamente i comuni nella creazione di società in house, che replicherebbero, in sostanza, gli ex ATO”. Dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano,  presidente e segretario generale  di Anci Sicilia.

“I provvedimenti di proroga concessi e i temuti commissariamenti dei prossimi giorni – continuano Orlando e Alvano – non potranno certamente accelerare la gestione integrata dei rifiuti in Sicilia, ma creeranno un ulteriore impasse in attesa che venga approvato il ddl di riforma che  è attualmente fermo nelle commissioni di merito all’ARS”.

“Per intervenire efficacemente nella ottimizzazione di un servizio vitale per la salute pubblica, come il servizio integrato dei rifiuti, non è necessario ricorrere alle ordinanze, strumento utile e indispensabile per gli eventi imprevedibili, è auspicabile, invece, un’adeguata programmazione fatta di  provvedimenti strutturali che mantengano  l’autonomia gestionale e finanziaria di ciascun ente.

Interventi straordinari e farraginosi possono solo  contribuire alla paralisi dell’intero sistema dei rifiuti in Sicilia – conclude Orlando- con il rischio concreto che si inneschi una nuova emergenza rifiuti, come quella dell’estate scorsa e che avrebbe la grave conseguenza di  mettere a repentaglio  la salute dei nostri concittadini”.