“Manifestiamo la forte preoccupazione dei Comuni siciliani in merito alle recenti decisioni che prevedono un drastico ridimensionamento dei fondi statali destinati all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – ha scritto Paolo Amenta, presidente di ANCI Sicilia, in una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Sottosegretario Ministero dell’Interno Molteni, al Ragioniere Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Perrotta, al Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno Sempreviva, al Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze Varone e, per conoscenza, all’Assessore regionale Famiglia, Politiche sociali e Lavoro Nuccia Albano, ai Prefetti della Sicilia, al Presidente di ANCI Nazionale Manfredi, al Sindaco di Teramo Delegato ANCI Immigrazione, politiche per l’integrazione e accoglienza D’Alberto e a tutti i Sindaci e Commissari Straordinari dei Comuni Siciliani – una misura che rischia di mettere in crisi i Comuni siciliani, già gravati da difficoltà finanziarie strutturali”.
I Comuni dell’isola, si legge nella lettera inoltrata anche alla Deputazione Nazionale eletta in Sicilia, accolgono circa un terzo dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia: un dato che conferma l’assoluta insostenibilità di un trasferimento di responsabilità finanziarie dallo Stato agli enti locali. In particolare, la nuova copertura prevista, che risulta essere pari solo al 35% dei costi, obbliga i Comuni a farsi carico del restante 65%, con ripercussioni dirette sulla tenuta dei bilanci e sull’erogazione dei servizi.
A rendere la situazione ancora più grave, si aggiunge il mancato rimborso di oltre 190 milioni di euro relativi al biennio 2023–2024 su base nazionale, di cui 60 milioni spettanti ai Comuni siciliani che, nel frattempo, hanno continuato a garantire l’accoglienza anticipando risorse proprie.
“Si tratta – dichiara il presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta – di una scelta che ci fa arretrare sul piano umanitario e scarica sui Comuni una responsabilità nazionale, senza alcun confronto preventivo con i territori e senza una regia unitaria tra sistema di prima accoglienza e SAI”.
A rischio anche l’intero comparto delle cooperative sociali siciliane, che segnalano gravi difficoltà nel sostenere i costi del personale e dei servizi, compromettendo la continuità delle attività di accoglienza.
Il Presidente di ANCI Sicilia chiede quindi con urgenza:
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il ripristino della copertura integrale dei costi sostenuti dai Comuni;
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l’immediata liquidazione delle somme arretrate;
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l’apertura di un tavolo tecnico nazionale con il coinvolgimento di ANCI Sicilia, Regione, Prefetture e terzo settore.
“In assenza di risposte concrete – conclude Amenta – i Comuni siciliani si riservano di adottare tutte le iniziative necessarie a tutela degli enti rappresentati e della tenuta finanziaria locale”