Norma su decadenza di sindaco e giunta in caso di mancata approvazione del bilancio entro i termini, l’Anci Sicilia avvierà ogni iniziativa legale a tutela dei sindaci

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Il consiglio regionale dell’AnciSicilia, riunitosi ieri a Villa Niscemi, ha deciso che, non appena ci saranno le condizioni giuridiche,  avvierà azioni legali a sostegno dei comuni che proporranno il ricorso al Tar sull’art. 5, comma 1 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17 recante “Disposizioni in materia di elezione del sindaco e del consiglio comunali e di cessazione degli organi comunali. Modifica di norme in materia di organi di revisione economico – finanziaria degli enti locali e di status degli amministratori”.

Detta legge  ha, infatti,   introdotto una modifica dell’art. 11 della L. r. 35/97, in base alla quale “la cessazione del consiglio comunale  per qualunque altra causa comporta la decadenza del sindaco e della rispettiva giunta e la nomina di un commissario”.

“E’ necessario contrastare  – hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia –  una impostazione che rischia di  mettere sotto scacco circa 250 amministratori dell’Isola, ovvero tutti quelli che non hanno approvato il Bilancio di Previsione 2016. Secondo la nuova norma, infatti, se  il bilancio comunale non verrà approvato secondo i termini stabiliti dalla legge, ad andare a casa non saranno solamente i consiglieri comunali in carica, bensì anche il sindaco  e la giunta della città.  La circolare dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali ( prot, n. 13571 del 16 settembre 2016) ha infatti precisato che, in virtù delle nuove norme entrate in vigore nei giorni scorsi, la cessazione anticipata per “qualunque causa”, tra cui  rientra la mancata approvazione del bilancio di previsione, comporterà non solo lo scioglimento del consiglio comunale ma anche la cessazione anticipata della carica del Sindaco e della Giunta”.